Si è svolto a Rheinau dal 5 al 10 giugno scorso il quarto seminario dell’”Accademia Internazionale di Agricoltura Biodinamica” che ha avuto come importante tema quello della produzione delle sementi e della selezione di nuove varietà di ortaggi e cereali adatti all’agricoltura biodinamica e biologica. Per approfondire questi argomenti non poteva esserci sede migliore della Sativa, azienda sementiera svizzera di riferimento nel mondo dell’agricoltura biodinamica, nella quale siamo stati accolti con entusiasmo ed abbiamo ricevuto un’ottima ospitalità. 

La creazione di nuove varietà, sia di ortaggi che di cereali, oggi rappresenta uno dei punti più importanti su cui bisogna lavorare in agricoltura biologica e biodinamica. Oggi è ancora molto scarsa la disponibilità di varietà moderne sviluppate appositamente per questi metodi agricoli, seppure siano sempre più diffusi. Attualmente, le sementi prodotte col metodo biologico sono in molti casi varietà ibride adatte all’agricoltura convenzionale, pensate quindi per la coltivazione con l’uso di concimi chimici e pesticidi. 

Con questo seminario è stato per noi possibile renderci conto di quanto sia complicato e di quanto lavoro e lungimiranza richieda la selezione di nuove varietà. È stato molto bello ed utile che ci sia stato mostrato direttamente in campo dai genetisti della Sativa in cosa consista il loro lavoro. Se una volta ogni contadino poteva selezionarsi le proprie varietà, al giorno d’oggi è importante che ci sia anche qualcuno specializzato in questo lavoro, che però non abusi del possesso delle varietà come spesso accade con le multinazionali dei semi. Le varietà antiche, molto interessanti per alcuni aspetti quali possono essere la resistenza a determinate patologie e il gusto, spesso non si prestano ad un’agricoltura professionale a causa delle rese non costanti e spesso basse; varietà troppo specifiche per un dato ambiente risentono inoltre maggiormente di cambiamenti nel clima ed anche questo aspetto sarà purtroppo sempre più importante in futuro, rendendo necessarie varietà che siano flessibili e che si adattino a diverse condizioni climatiche. 

Nel corso del seminario abbiamo anche visitato il centro di ricerca per lo sviluppo di nuove varietà di cereali di Peter Kunz, nel quale si lavora con logiche diverse da quelle convenzionali, ricercando, oltre alle caratteristiche quantitative di buone e costanti rese, la qualità attraverso l’osservazione goetheanistica della forma ed il portamento della pianta, del modo in cui matura e dei suoi colori. Si ricercano, per esempio, varietà che maturino e secchino partendo dalla foglia, dall’esterno e dal basso, in modo che le sostanze che si concentrano nella cariosside arrivino da queste parti della pianta e che quindi siano già state elaborate ed affinate da quest’ultima elevandole al regno vegetale, mentre in alcune moderne varietà la cariosside matura prima che secchino le foglie: in questo modo le sostanze che si accumulano nella cariosside risultano appartenenti al regno minerale e non affinate dalla pianta. 

Come in tutti gli altri seminari, anche in questo era prevista una parte artistica, in cui la pittrice Elsbeth Tomasi ci ha fatto fare degli interessanti esercizi di disegno di piante; un esercizio che mi ha colpito particolarmente è stato quello in cui abbiamo disegnato una pianta senza guardare il foglio, in modo da non prestare attenzione solamente al suo aspetto esteriore, ma “entrando” maggiormente nel ritmo e nel gesto che compie la pianta nella sua crescita.

Anche questo seminario è stato molto interessante e ci ha permesso di approfondire l’importante tematica della produzione delle sementi con un approccio specifico all’agricoltura biodinamica. Grazie a tutti quelli della Sativa per essere stati così disponibili ed averci trasmesso tanto!!

 

Andrea Filippini