Nel mese di febbraio ha avuto luogo il convegno internazionale di agricoltura biodinamica al Gotheanum a Dornach. Noi ragazzi dell’Accademia vi abbiamo partecipato ed il tema di quest’anno era “i preparati biodinamici”.
Il Gotheanum è un edificio progettato da Rudolf Steiner, sede dell’antroposofia. Il primo Gotheanum venne incendiato il 31 dicembre 1922, perciò venne ricostruito in cemento armato fra il 1924 e il 1928.

La mattina del primo giorno del convegno, mercoledì 7 febbraio, c’è stato l’incontro “gioventù e agricoltura” con dei ragazzi provenienti da tutto il mondo; ci siamo presentati raccontando la realtà dalla quale ognuno proveniva.

Durante il pomeriggio ha parlato Liang Ziqi come rappresentante dell’agricoltura biodinamica in Cina e Binita Shah per l’India. In quest’ultimo paese, l’agricoltura biodinamica potrebbe essere la soluzione al problema dell’agricoltura, eliminando i molti casi di suicidi di agricoltori indebitati con le multinazionali che producono le sementi. Un altro contributo importante è stato quello di Pierre Masson che ha raccontato la sua esperienza con la biodinamica ed i preparati, mentre Jurgen Fritz ha riportato alcuni studi universitari fatti sugli stessi.

Il secondo giorno, giovedì 8 febbraio, Peter Jakob Kuhn ha parlato di uno studio sui preparati fatto su un vigneto, focalizzando l’attenzione su come questi riuscissero a trasmettere alla pianta più armonia ed equilibrio, tramite la grandezza uniforme delle foglie rispetto a quelle senza preparati che avevano una grandezza molto eterogenea. Inoltre, i cavi della vite trattati con i preparati si sono dimostrati più corti rispetto a quelli non trattati, favorendo la lignificazione. Suteccessivamen, Patrick Meyer ha portato la sua testimonianza sul potere omeopatico dello zolfo come cura per alcune malattie della vite.

Il terzo giorno, venerdì 9 febbraio, abbiamo fatto una visita alla falegnameria del Gotheanum in cui abbiamo osservato la scultura in legno di Steiner “Il rappresentante dell’Umanità”, indenne dall’incendio del primo Goetheanum perché non era stata ancora trasferita all’interno dell’edificio. Nel giardino del Gotheanum siamo andati a vedere la casetta in cui fanno e conservano i i preparati biodinamici. Alla sera, c’è stato un intervento interessante di Georg Soldner sui preparati usati in medicina.

Il quarto giorno c’è stato un intervento di Adriano Zago, un agronomo ed enologo che ha mostrato delle immagini di terreni convenzionali e terreni biodinamici per evidenziare il colore differente e la diversa struttura del terreno.

Durante il convegno abbiamo poi partecipato giornalmente al workshop a tema condotto da Sabrina Menestrina e Uli Johannes Konig dal titolo “Dall’organismo al principio individuale”. Nel workshop, abbiamo analizzato gli organi che vengono utilizzati per fare i preparati, come la vescica di cervo, l’abomaso, i quattro stomachi della vacca, ecc., provando a dare ad ognuno di questi un legame con la nostra individualità, dividendoci in più gruppi dalle 6 alle 8 persone per confrontarci su questi temi. Giornalmente ci sono state anche varie attività artistiche a cui si poteva partecipare. Noi ragazzi dell’accademia siamo andati al corso corale con Maria Rechsteiner.

Infine, ogni sera, prima di concludere la giornata, suonava il quartetto “Quarto Quarter” formato da due violinisti, un pianista ed un violoncello.

E’ stato un convegno molto bello con contributi di rilievo e con un respiro internazionale. 

 

Federico Spada

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