Si è svolto dal 20 al 25 febbraio 2017 il secondo seminario dell’Accademia biodinamica nell’azienda agricola “Cascine Orsine” a Bereguardo (Pavia). Hanno partecipato due docenti, Michele Codogno, Professore di Ecologia dei suoli e Gabriella Gianni, farmacista. Inoltre, abbiamo avuto come artista Irma Stropeni, pittrice e insegnante di scuola Waldorf.

I docenti ci hanno dato una chiave di lettura del mondo rispetto a quella che può darci la scienza fino ad oggi. Si è iniziato a parlare di spazio e di tempo, esaminando lo spazio come determinato dalla natura dell’oggetto, mentre il tempo deriva dai suoi processi.

Abbiamo visto il concetto di uni-essenzialità e di multiformità, dove per uni-essenzialità intendiamo lo spirito che ha dato origine al mondo minerale, poi a quello vegetale, quello animale ed infine a quello umano. Tutti questi regni si distinguono poi per le diverse forme che assumono, quindi abbiamo una multiformità nata da un’unica essenza. Si è parlato poi di polarità, come tutto nasce da due polarità, tra fisico ed eterico, quindi tra tutto ciò che è materia e tutto ciò che è anti-materia; osserviamo, per esempio, una pianta che si sviluppa tra queste due polarità, troviamo che ha un ritmo tra contrazione ed espansione quindi: seme (contrazione), germoglio (espansione), gemma fiorale (contrazione), fiore (espansione), ovario (contrazione), frutto (espansione).

Prendendo sempre in considerazione la pianta, abbiamo visto come anche i pianeti influiscono in questa; i pianeti esterni - Marte, Giove e Saturno - agiscono sulla parte aerea e vanno a costituire il polo nutritivo della pianta, mentre i pianeti interni - Mercurio, Venere e la Luna - costituiscono il polo vegetativo; l’azione dei pianeti esterni viene veicolata dal silicio, mentre quella dei pianeti interni dal calcio. Anche le costellazioni ripropongono le loro azioni sulla terra in un determinato elemento chimico.

Abbiamo considerato poi la tripartizione dell’uomo con quella della pianta e si è riscontrato che la pianta è capovolta rispetto a noi nelle sue funzioni, e c’è quindi una polarità; mettendo a confronto uomo e pianta ritroviamo il nostro sistema neurosensoriale nelle sue radici, il nostro sistema ritmico nel suo sistema fogliare, dove c’è appunto un ritmo tra fusto – foglia – fusto – foglia ed infine, in corrispondenza della nostra zona metabolica – riproduttiva, il suo sistema floreale e dei semi.

Questa polarità la riscontriamo anche nella respirazione. Infatti, le piante respirano anidride carbonica e producono l’ossigeno che serve a noi per respirare.
Facendo degli esperimenti con delle reazioni chimiche, abbiamo potuto riscontrare come si comportano i diversi elementi; sono stati presi in considerazione i 4 più importanti in natura: ossigeno, idrogeno, carbonio ed azoto.

L’ ossigeno è l’elemento che porta la vita, si lega anche agli altri elementi e fa in modo che ognuno manifesti la sua qualità, li mette in movimento ma non impone la sua presenza.

Il carbonio è molto legato alla terra, mantiene sempre la sua forma ed è la struttura di tutto; se il carbonio si unisce con l’ossigeno si forma l’anidride carbonica, l’ossigeno lo rende un gas.

L’azoto costituisce il 78% della nostra atmosfera, è un gas inerte e non interferisce sulle nostre percezioni che sono alla base del nostro pensiero. Se però lo imprigioniamo in qualche molecola diviene un esplosivo.

L’idrogeno in ultimo ha un’enorme capacità termica, quando si lega a degli altri elementi conferisce loro questa qualità di leggerezza.

Nel percorso di questa settimana abbiamo anche fatto esperienza con i colori, sperimentando i 4 elementi terra, acqua, fuoco ed aria nei loro colori e nel loro gesto.

 

Giada Zacchigna

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